
Secondo un antico mito, si narra che la Sicilia è nata dalla danza di tre Ninfe. Andavano in giro per il mondo attraversando il mare, raccogliendo sassi, frutti e terra dai terreni più fertili, danzando, quando le tre Ninfe si sono imbattute in una regione dal cielo azzurro e limpido.
Attratte da questa terra luminosa, queste divinità iniziano a danzare lanciando contemporaneamente in mare tutto quello che avevano raccolto durante il loro lungo viaggio. Si muovono così sul pelo d’acqua, formando un triangolo. L’etimologia della parola infatti nasce dall’unione dei termini treis e àkrà, letteralmente “tre promontori”: è chiaro dunque il riferimento alla singolare forma triangolare dell’isola.
È allora che dalla loro danza inizia ad emergere un’isola con i suoi tre promontori, ognuno nel punto in cui ciascuna ninfa ha danzato. I promontori di cui si parla sono le punte più estreme della Sicilia, proprio quelli che le danno la famosa forma triangolare: Capo Peloro a Nord-Est, Capo Passero a Sud-Est e Capo Lilibeo ad Ovest.
Tutti i doni della natura raccolti e poi gettati dalle tre Ninfe formano, secondo questa antica leggenda, i tre promontori che oggi tutti conosciamo. Proprio così nasce la Sicilia, una terra a forma di triangolo rovesciato, dal clima mite e dalla terra fertile. Da qui, probabilmente, nasce uno degli antichi nomi della Sicilia, Trinacria, proprio per far riferimento ai tre vertici del triangolo da cui è nata l’isola.
Il termine «Trinacria» fu utilizzato per la prima volta da Omero nell’Odissea: apparve durante un dialogo tra Ulisse e la maga Circe, la quale predice l’arrivo sull’isola di Ulisse una volta scampato alle Sirene e a Cariddi: allora incontro ti verran le belle / spiagge della Trinacria isola dove / pasce il gregge del Sol, pasce l’armento.
Ricordiamo inoltre che l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana aderisce a “8 marzo al Museo” l’iniziativa lanciata dal Ministero della Cultura in occasione della Giornata internazionale della donna. Pertanto nella giornata di oggi è previsto l’ingresso gratuito per le donne nei musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli e ville.

I MOSAICI DELLA VILLA DEL TELLARO A NOTO
Gli splendidi mosaici, datati alla metà circa del IV sec. d.C., trovano i più immediati confronti in quelli di Piazza Armerina.
ADRANO E LE MURA DIONIGIANE
Le mura sono convenzionalmente definite “mura Dionigiane”, volendone attribuire la costruzione al primo impianto della città.
PARCO DI LEONTINOI: DAL NEOLITICO AD OGGI
Le testimonianze archeologiche e i ritrovamenti documentano la lunga storia del sito dall'età neolitica fino all’età del ferro.
L’ANTICA CARONIA A STRAPIOMBO SUL MARE
Secondo il racconto di Diodoro Siculo (12.8.2), Kalè Akté venne fondata da Ducezio intorno al 446 a.C.
GLI AFFRESCHI DI SANTA MARIA DELLA GROTTA
Gli altari della chiesa vennero decorati con affreschi che testimoniano la restaurazione del monachesimo greco.