
Il sontuoso castello è stato costruito a metà del sec. XVI dalla famiglia Bologna ma di tale edificazione si hanno rari documenti di archivio. Nel sec. XVI l’imperatore Carlo V investì del feudo di Marineo Francesco Beccadelli Bologna, il quale nel 1552 dette origine all’attuale Marineo facendo costruire le prime 100 case. L’attuale castello nacque come residenza del ricco signore feudale. Esso è costruito su diversi piani anche per adattarsi alla conformazione del terreno. Al pianterreno sono localizzati i magazzini e i locali per l’ammasso e per la lavorazione dei prodotti agricoli. Il piano nobile contiene numerose e ampie stanze dove in alcune sono ancora presenti tracce di decorazioni. Nel lato prospiciente la piazza vi è incastonato lo stemma della famiglia Beccadelli.
La conservazione dei materiali provenienti dai scavi archeologici condotti recentemente ha trovato collocazione nel castello, divenuto dal 2003 sede del Museo Regionale della Valle dell’Eleuterio. Tra i reperti ricordiamo i due elmetti di tipo calcidese arcaico del VI secolo a.C.
Nel corso delle indagini svolte nei pressi della cortina muraria che cinge l’abitato sul versante sud-orientale, è stato rinvenuto un eccezionale deposito votivo della fine del VI sec .a.C., comprendente: due schinieri di bronzo, tre elmi, alcuni oggetti di ferro interpretati come finimenti per cavalli o pertinenti a sostegni utilizzati per sorreggere graticole, un piccolo scudo votivo e una brocca con coperchio contenente i resti di ovocaprini, un pendente di bronzo a forma di accettina ad occhio e una placchetta d’avorio riproducente un ariete accovacciato.
Poco attestata sotto il profilo archeologico risulta la piena età classica, mentre una ripresa vigorosa si registra dalla metà del IV sec. a.C., durante la fase di profonda ellenizzazione che interessò la maggior parte dei siti indigeni. A questo momento si può datare un’importante fase edilizia che sembra interessare tutto il centro. Si è portato alla luce un complesso architettonico costituito da un edificio pubblico d’incerta definizione funzionale e da un’imponente cisterna. Gli ambienti dell’edificio sono sistemati scenograficamente su terrazze digradanti che seguono il pendio naturale della collina e sono raccordati da due scalinate parallele, poste ad una distanza di circa 10 metri l’una dall’altra.
La cisterna è di forma allungata, in parte costruita con blocchi di arenaria squadrati rivestiti di intonaco, e in parte scavata nel banco roccioso naturale, coperta da una volta a botte, costituita da una serie di blocchi desinenti verso l’interno. All’interno della cisterna è posto un basamento di forma quadrangolare, su cui è infissa parte di una tubatura fittile che fungeva da punto di adduzione per l’acqua.

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Il castello di Marineo è divenuto dal 2003 sede ufficiale del Museo Regionale della Valle dell’Eleuterio.