
Queste tholos confermano l’ipotesi che verso il 1200 A.C. delle colonie cretesi fossero venute in Sicilia e che qui si siano stabilite prima per rapporti commerciali e poi in forma definitiva, stabilendo delle colonie che vivevano con le popolazioni sicane del tempo in pacifici rapporti. Ora questa constatazione che era stata ipotizzata, potrebbe aprire una pagina nuova negli studi tra la Sicilia e Creta e le popolazioni egee.
Le tombe sono scavate su una parete verticale, quasi inaccessibile, e si dispongono appaiate su un unico filare: le tholoi, a Ovest, sono distanziate circa 8 metri dalle altre due. Nello specifico all’interno del sito archeologico si possono osservare:
Tomba A
Tomba a camera subcircolare con fronte introflessa e lobata. Ingresso asimmetrico rivolto a Sud. Copertura a bassa calotta tholoide con appiattimento apicale. Sebbene la segnalazione della tomba fosse data da Ernesto De Miro al I Congresso Internazionale di Micenologia, tenuto a Roma nel 1967, il rinvenimento era stato effettuato, tuttavia, in circostanze del tutto fortuite nel lontano 1949 ed il corredo saccheggiato e quasi totalmente disperso. In base al materiale indigeno, è stato possibile assegnare la tomba al medio-Bronzo finale ed, in relazione agli oggetti di chiara importazione micenea, TMIII C1 se non alla fine del TM IIIB;
Tomba B
Tomba a camera d’impianto subcircolare, rettificato sulla fronte; ingresso asimmetrico orientato a Sud-Ovest; volta a bassa calotta tholoide con incavo cilindrico sommitale. La tomba si trova a 2 metri di distanza dalla prima ed è stata scoperta nel 1971 a seguito di una frana occorsa allo strato di pietrame e fanghiglia che ne celava l’ingresso e venne subito manomessa. Lo scavo condotto negli anni 1977 e 1978 ha interessato la zona del pendio antistante allo scopo di recuperare il materiale delle deposizioni spazzato a valle dai violatori in quanto non ritenuto degno di attenzione. In quella occasione sono stati recuperati vasi pertinenti alla facies locale di thapsos/Pantalica Nord ed oggetti di importazione/imitazione micenea assegnabili ad una data tra il TM IIIB e IIIC1;
Tomba C
Piccola tholos con camera subellittica e ingresso a triplice stipite, orientato a NordOvest. Parzialmente franata la parete anteriore;
Tomba D
Vasta camera tholoide a pianta subcircolare, aperta sulla precipite balza meridionale di Monte Campanella. Asimmetrica copertura voltata; ampio letto funebre a sinistra con due piccole nicchie ricavate nella parete soprastante. La mancanza di corredi, non ci permette, purtroppo, di valutare un’eventuale seriorità di questa rispetto alle vicine tholoi. Tuttavia la T. 7 della necropoli di Contrada Lo Stretto a Partanna può fornirci un raffronto, in area occidentale, sull’innesto di un vano-giaciglio nel corpo di una camera tholoide e sulla ipotesi di datazione di questa al Bronzo recente-finale (Facies della Mokarta).

GLI AFFRESCHI DI SANTA MARIA DELLA GROTTA
Gli altari della chiesa vennero decorati con affreschi che testimoniano la restaurazione del monachesimo greco.
2 GIUGNO INGRESSI GRATUITI NEI LUOGHI DI CULTURA
Musei aperti e gratuiti in Sicilia in tre date festive del 2023: il 25 aprile, il 2 giugno per la Festa della Repubblica e il 4 novembre.
LE THOLOS DI MONTE CAMPANELLA (MILENA)
Una preziosa testimonianza della presenza di colonie cretesi in Sicilia che si stabilirono in quest'area nel 1200 A.C. circa.
CASTEL SANT’ANGELO TORNA A SPLENDERE
Risplende il Castel Sant’Angelo all'interno dell'area archeologica, attivato nuovo impianto di illuminazione
MEGARA IBLEA: UN TESORO GRECO DELL’VIII SECOLO A.C.
Megara Hyblaea è insieme a Leontinoi, una delle più antiche colonie greche in Sicilia, scopriamo insieme la sua storia.