
L’Area archeologica, venuta alla luce tra il 1974 e il 1984 lungo la via del Fante, costituisce il complesso più significativo della necropoli ellenistico – romana di Lilibeo. Le sepolture, disposte su vari livelli, sono databili tra la seconda metà del III sec. a.C. e il II sec. d.C.
Il rito funerario prevalente è la cremazione, ma sono presenti anche tombe ad inumazione entro fossa o cassa litica. Nella maggior parte dei casi la cremazione veniva effettuata all’interno della tomba (sepoltura a kausis), che poi veniva chiusa e sormontata da un piccolo monumento funerario a forma di piramide gradinata, realizzato con blocchi di calcarenite ben squadrati rivestiti da un fine strato di intonaco bianco. La presenza di frammenti di cippi e di stele, disseminati su tutta l’area al momento dello scavo, fa ritenere che le piccole piramidi fungessero da basamento a segnacoli funerari di vario genere (epitymbia).
I monumenti funerari posti a Nord sono allineati secondo il medesimo orientamento, forse per la presenza di un antico asse viario, la via Valeria, il cui tracciato doveva ricalcare quello dell’attuale via del Fante. Nella parte meridionale dell’area sono stati rinvenuti tre grandi basamenti per sepolture monumentali. La piattaforma più grande era la base di un mausoleo, probabilmente dedicato ad un personaggio di alto rango della società lilibetana del tempo, costituito da una tholos di ordine corinzio- italico elevata su podio cubico (II sec. a.C.). Pianta ed elevato del monumento sono stati ricostruiti sulla base dei frammenti architettonici rinvenuti ammassati sulla piattaforma, quale il grande rosone con petali a rilievo che costituiva la chiave di volta della copertura troncoconica della tholos, oggi esposto, insieme ad altri significativi elementi architettonici, presso il Museo Lilibeo.

I MOSAICI DELLA VILLA DEL TELLARO A NOTO
Gli splendidi mosaici, datati alla metà circa del IV sec. d.C., trovano i più immediati confronti in quelli di Piazza Armerina.
ADRANO E LE MURA DIONIGIANE
Le mura sono convenzionalmente definite “mura Dionigiane”, volendone attribuire la costruzione al primo impianto della città.
PARCO DI LEONTINOI: DAL NEOLITICO AD OGGI
Le testimonianze archeologiche e i ritrovamenti documentano la lunga storia del sito dall'età neolitica fino all’età del ferro.
L’ANTICA CARONIA A STRAPIOMBO SUL MARE
Secondo il racconto di Diodoro Siculo (12.8.2), Kalè Akté venne fondata da Ducezio intorno al 446 a.C.
GLI AFFRESCHI DI SANTA MARIA DELLA GROTTA
Gli altari della chiesa vennero decorati con affreschi che testimoniano la restaurazione del monachesimo greco.