L’ANTICA CARONIA A STRAPIOMBO SUL MARE

 

La vicenda della fondazione di Kalè Akté, anche sulla base dei dati recentemente raccolti, può essere così ricostruita: nel corso della guerra tra Siculi e Greci di Sicilia, dovettero affiliarsi a Ducezio anche i Siculi del nord, quelli di area nebroidea, sebbene di essi non si faccia mai cenno. Si fa cenno di Herbita, potente città sicula ostile a Siracusa, ma solo qualche decennio più tardi in occasione della guerra tra Siracusa e Atene nell’isola.

 

Recenti indagini condotte da chi scrive collocano Herbita a Monte Alburchia, presso Gangi, a non molta distanza dalle sue “sub-colonie” di Kalè Akté e Halaesa. Quando Ducezio decise di rientrare in Sicilia per fondare la sua ultima città, doveva conoscere bene i luoghi e soprattutto sapeva di potere contare sull’appoggio del dinasta di Herbita, Archonides. Quest’ultimo controllava un’ampia regione che comprendeva parte delle Madonie orientali e i Nebrodi occidentali, dove esistevano una serie di piccoli insediamenti indigeni qualificabili come abitati “satelliti” della stessa Herbita. La scelta della collina di Caronia non fu casuale, come vedremo in seguito.

 

Il rinvenimento sporadico sulla collina di Caronia di frammenti di ceramiche sia indigene che greche databili agli ultimi decenni del V secolo a.C. conferma la data della fondazione suggerita da Diodoro Siculo. E’ tuttavia probabile che la prematura morte di Ducezio, avvenuta nel 440 a.C., e la circostanza per cui Herbita fu impegnata contro Siracusa nei decenni immediatamente successivi, abbiano impedito lo sviluppo urbano dell’insediamento sulla collina, che pare avviarsi verso una certa crescita demografica solo a partire dagli ultimi decenni del IV secolo a.C., probabilmente nel quadro generale di ripresa indotta dalla venuta di Timoleonte in Sicilia.

 

Resti consistenti di una porzione dell’abitato di età greca e romana sono venuti alla luce in prossimità della spiaggia attuale, nella località Pantano, estesa a nord-ovest del piccolo centro urbano di Caronia Marina.

 

Si tratta di ambienti probabilmente destinati ad attività artigianali e commerciali, forse legati alla vicinanza con uno scalo portuale e, in età romana, con la via Valeria, la principale arteria viaria che collegava i centri importanti della costa settentrionale della Sicilia. La grande quantità di ceramica rinvenuta è prova dell’importanza e dell’estensione dell’abitato; in particolare si segnalano le numerose anfore di età imperiale romana, sia di importazione, sia di produzione locale.

 

La fase di età romana risulta inoltre attestata, nella stessa area, da una cisterna rettangolare attualmente inglobata in un fabbricato rurale. Ancora estesa doveva essere questa parte dell’abitato in età bizantina. Altre significative testimonianze provengono dalla c.da Palme, ad est del paese, frequentata dall’età Neolitica, come testimonia il ritrovamento di ceramiche preistoriche e strumenti in selce ed ossidiana, all’età romana, quando si datano i ruderi di un grande serbatoio idrico di forma rettangolare a due navate, originariamente coperto da volta a botte. Strutture murarie di età imperiale romana ed alcune sepolture di età bizantina sono state rinvenute anche nella c.da Nunziatella, nei pressi dell’attuale villetta comunale.

 

Un numero consistente di materiale archeologico proviene anche dal versante che sale in forte pendio fino alla cittadina di Caronia, il cui centro storico ricalca la città medievale, arroccata sulla collina, nella suggestiva cornice paesaggistica dei Nebrodi. Resti di strutture murarie e di cisterne, riferibili all’abitato di età ellenistico-romana, sono stati rinvenuti, infatti, nel centro storico e nelle località Telegrafo, Sotto San Francesco e Bastardella; sepolture isolate sono invece emerse sul pianoro di S. Teodoro-Piano Pupiddi, indizio di un vicino insediamento, verosimilmente di natura rurale. Diverse dovevano essere, inoltre, le fattorie sparse su questo territorio in età romana, dedite alle attività agricole e pastorali, come quella di recente individuata nella c.da Lineri, a nord del paese.

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