
È questo il titolo del volume che sarà presentato il 19 dicembre alle 16.30 nella sala conferenze della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa (via Capodieci – Ortigia). Una riflessione non agiografica – seppur attenta agli aspetti devozionali – sull’arte, la festa e il culto ispirati a Lucia martire e patrona di Siracusa, a cura di Simona Gatto e Lucia Trigilia che hanno raccolto e analizzato. con approccio multidisciplinare, i contributi emersi nel corso dei seminari realizzati tra dicembre 2021 e aprile 2022 su iniziativa del Centro Internazionale di Studi sul Barocco e dalla SDS di Architettura e Patrimonio Culturale dell’Università di Catania.
“Santa Lucia – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Elvira Amata – è una figura fortemente identitaria e connotativa per la Città di Siracusa e per la Sicilia. Il ruolo incarnato da Lucia nel corso dei secoli, dalla letteratura all’archeologia, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla festa, al significato “urbanistico” dei percorsi processionali, ne fanno una “santa eroina” ma anche un simbolo capace di trasferire l’immagine di una Sicilia le cui radici affondano nella notte dei tempi, dove storia, mito, arte e cultura si incrociano, convivono e sopravvivono“.
Il simbolismo della luce e dell’occhio, attributi di Lucia fin dal nome stesso, costituisce il fil rouge che unisce i vari contributi del libro, da cui si comprende l’importanza e la fortuna delle arti che hanno tratto ispirazione dalla storia e dalla figura di Lucia. Si tratta di simboli che la visione del cristianesimo ha trasformato e innalzato verso una nuova spiritualità, ma che sono presenti nelle culture del mondo antico, distintivi del culto della Santa di luce o della luce.
Alla presentazione interverranno Rita Insolia, direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, Fabio Granata, assessore alle Politiche culturali del Comune di Siracusa, lo storico dell’arte Gioacchino Barbera, Marcello Fagiolo dell’Università La Sapienza, ed Enrico Iachello dell’Università di Catania.

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