
Costas Varotsos, artista e intellettuale greco di fama internazionale che a Gibellina realizzò il suo primo lavoro di arte pubblica nel 1992, ha presentato “Spirale”, la celebre grande opera in ferro e vetro (1000 x 180 cm) sarà trasportata nei locali del Baglio Di Stefano dopo essere stata esposta da aprile a novembre 2022 presso il Parco Archeologico di Segesta, grazie alla collaborazione con la Fondazione Merz, e che resterà esposta fino al 30 settembre 2023.
Negli spazi del Museo delle Trame Mediterranee, troverà dimora invece l’installazione dell’artista Gianfranco Anastasio dal titolo “Il Doppio e il Rovescio” opera site specific che allude alla fragilità e all’instabilità del territorio del Belìce, realizzata nell’ambito del programma di residenze d’artista della Fondazione Orestiadi.
La spirale è un elemento che intreccia energia e natura, forma ripetuta e potenziata dal vetro che riflette e rifrange la luce. L’opera di Varotsos nella purezza dei materiali e nella loro potenza, nell’articolazione di cerchi, cicli vitali che si susseguono, è sintesi di una riflessione sulla condizione umana e del suo rapporto ancestrale con l’Universo.
La grande spirale con la sua armatura in ferro e l’anima in vetro apre un dialogo tra i materiali ed elementi naturali quali: la luce, trasparenza, energia, movimento, tempo, equilibrio. La ricerca di Varotsos propone equilibrio tra arte e contesto, cercando la giusta proporzione tra azione umana e potere della natura.
L’artista, utilizzando la trasparenza del vetro per portare lo sguardo del visitatore oltre l’opera, stabilisce un vortice di relazioni con la realtà circostante, spazio ideale, senza limiti e frontiere.

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