
Il Museo ha sede sul Castello di Lipari ed è articolato in diversi edifici storici restaurati, a cui si aggiungono i fabbricati novecenteschi del campo di confino fascista. Il percorso espositivo si sviluppa in sei padiglioni tematici in cui viene illustrato lo sviluppo degli insediamenti umani e la storia delle civiltà succedutesi nell’Arcipelago Eoliano, attraverso i numerosi reperti datati dalla Preistoria all’Età Moderna:
1) Storia del Museo e degli scavi
2) Preistoria di Lipari e fondazione della città greca
3) Preistoria delle isole minori
4) Epigrafia
5) Età Greca e Romana
6) Vulcanologia che illustra i caratteri geomorfologici delle Isole Eolie
A questi padiglioni si è aggiunto nel 2014, l’ex carcere scelto per ospitare una mostra permanente di arte contemporanea “Mare Motus”. Gli artisti, tra i quali Mitoraj, Ben Jelloun e Plessi, hanno raccolto le loro installazioni nel tema della libertà, il mare e la fuga.
Le collezioni archeologiche hanno la particolarità di derivare tutte dagli scavi archeologici svolti dal 1950 ad oggi nell’arcipelago. Per questo motivo, ogni manufatto esposto trasmette la sua forza evocativa raccontando la storia del passato. Ogni reperto si collega ad un contesto di provenienza; sito, strato, capanna, casa, tomba, santuario, relitto. La ricchezza materiale e culturale delle isole Eolie è evidente nelle sale del Museo da percorrere in ordine cronologico partendo dal Neolitico più antico (5500-5000 a.C.), attraverso l’età del Bronzo, verso l’età Greca e Romana quando la città si organizza topograficamente con Acropoli, città dei vivi e città dei morti. Da quest’ultima, la necropoli, provengono quasi 3000 tombe i cui corredi raccontano miti, religioni, gusti, tradizioni, aspetti della vita di quel tempo. Risaltano i crateri a figure rosse con le rappresentazioni legate al mondo di Dioniso e la sala delle maschere teatrali della tragedia e commedia antica e nuova e del dramma satiresco. Un settore è dedicato all’archeologia sottomarina con le ricostruzioni dei carichi delle navi greche e romane affondate nelle acque eoliane.