
Il Parco
Il parco archeologico di Kamarina, deriva dall’omonima cittadina, il cui nome secondo Strabone significa in particolare “abitata dopo molta fatica”. Kamarina fu fondata agli inizi del Sec. VI a. C. (598 a. C. – 597 a. C.) dagli antichi greci dorici siracusani alla foce del fiume Ippari nel sud della Sicilia. Di essa oggi non rimangono che rovine e importanti reperti archeologici, per lo più presenti sul colle Cammarana nel territorio del comune di Ragusa.
Il Museo Regionale di Camarina è allestito in un edificio rurale costruito alla fine dell’800 sulla sommità della collina attorno al tempio di Atena. Nel Museo è esposta una ricca collezione di anfore commerciali di età arcaica, reperti faunistici e preistorici del territorio, ricostruzioni di alcune tombe della necropoli arcaica, vasi dei corredi.
Uscendo in uno spazio intercluso è possibile inoltre accedere all’ultimo padiglione del Museo dove è presentata l’area pubblica della città (l’agorà del V° sec. a. C.) con la ricostruzione di un deposito di anfore greco-italiche. All’interno del parco archeologico di Kamarina è infatti possibile visitare nel cortile dell’edificio i resti del Tempio di Atena. Una grande cella con pronao senza peristasi del V° sec. a. C. Di questo edificio rimane in elevato un tratto del muro sud della cella e le fondazioni della parte NO (adyton). Uscendo dal cortile è possibile visitare il sito dell’agorà.
Il tratto che si percorre dal Tempio all’agorà è molto panoramico. In questo tratto l’antica strada di epoca classica (V° sec. a. C.) è stata poi in parte occupata dai quartieri romani (dopo il 258 a. C.) che ne hanno alterato il percorso. Lungo la strada antica sono visibili le fondazioni, i muri ed i pavimenti delle abitazioni.
Cava d’Ispica
La Cava d’Ispica è una profonda incisione valliva dell’altopiano ibleo, lunga circa 13 km, fra Modica e Ispica. Nel settecento fu meta del Grand Tour per la presenza di estesi insediamenti rupestri di età medievale e di una lussureggiante vegetazione.
Ancora oggi nell’incantevole scenario di Cava d’Ispica è infatti possibile visitare alcuni villaggi in grotta (Le Grotte Cadute) oltre che le chiese rupestri (S. Maria, S. Nicola, Spezieria) e le necropoli rupestri risalenti al periodo bizantino (Catacombe della Larderia).
Non mancano importanti e più antichi monumenti ricavati nella roccia (un ginnasio di età ellenistica, una tomba monumentale di età preistorica).
Allo sbocco della Cava Ispica si trova lo inoltre sperone della Forza, roccaforte naturale abitata per lo più nell’Età del Bronzo Antico e Medio, in età protostorica e fino al tempo della colonizzazione greca.