ISOLA DI PANTELLERIA

 
Lago di Venere a Pantelleria

ISOLA DI PANTELLERIA

Grazie alla felice posizione geografica tra la costa siciliana e quella nordafricana, l’isola, considerata la perla nera del Mare Mediterraneo per la sua origine vulcanica, fu un punto di riferimento delle rotte fin dall’età preistorica. Il successivo ruolo strategico e militare è evidenziato dalle importanti presenze archeologiche soprattutto di epoca tardo-classica, note già dalla fine dell’Ottocento grazie all’opera di Francesco Saverio Cavallari e Paolo Orsi. In particolare a quest’ultimo si deve una fondamentale analisi dei dati relativi ai siti archeologici (Mursia e Cimillia, Santa Teresa e San Marco, Lago di Venere, Scauri) oggetto degli attuali interventi di ricerca archeologica.

 

ACROPOLI – SAN MARCO

L’Acropoli di Pantelleria, con funzione principalmente residenziale, sorse sulle colline di San Marco e Santa Teresa, punto strategico per il controllo dell’isola e dell’area portuale. Oggi si conservano ancora i resti di elementi urbanistici di epoca punica e romana, parte della cinta muraria e del sistema di terrazzamento con funzione difensiva. Si conservano anche le evidenze archeologiche dell’assetto urbano successivo all’occupazione romana, strutture monumentali. D’età imperiale sono stati rinvenuti frammenti scultorei, i tre celebri ritratti di Cesare, Antonia Minore e Tito.

 

IL VILLAGGIO DELL’ETÀ DEL BRONZO (1750-1450 A.C.) DI MURSIA

Il villaggio di Mursía (1900-1700 a.C.), ubicato nella costa Nord-Occidentale. Il suo eccezionale stato di conservazione permette di comprendere com’era costituito il villaggio: affacciato sul mare, era delimitato da un possente muro di cinta e all’interno arcaiche abitazioni, simili a capanne; adiacente al villaggio fortificato c’è la necropoli, la città dei morti, con più di cinquanta sési, tombe megalitiche costruite a forma di cupola, risalenti a circa 5000 anni fa, epoca in cui vi si stanziava un popolo di origine africana lasciando le tracce del proprio insediamento, un villaggio con piccole abitazioni e un sistema murario difensivo.

Gli antichi abitanti vivevano di agricoltura e pastorizia, avevano molte affinità culturali con i vicini popoli del Nord Africa, a causa degli intensi scambi commerciali che intrattenevano con questi e non solo: infatti, la popolazione basava il suo sviluppo sull’esportazione dell’ossidiana e sono state trovate ceramiche importate dall’Egeo e oggetti d’origine egiziana e del Mediterraneo sud-orientale.

L’abitato e la necropoli monumentale dell’età del Bronzo di Mursia costituiscono uno dei complessi archeologici più importanti e meglio conservati del Mediterraneo centrale. L’abitato di ca. 1 ettaro, delimitato da un poderoso muro di fortificazione e le tombe a tumulo sono la testimonianza di una società complessa che ha caratterizzato il popolamento dell’isola e che si è inserita nel sistema di relazioni e scambi tra Oriente e Occidente nel II millennio a.C. Il villaggio, noto già alla fine dell’800 grazie alle ricerche di Paolo Orsi ed indagato con una serie di campagne tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 da Carlo Tozzi, è oggi al centro di ricerche archeologiche a cura della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, la Soprintendenza del Mare, l’Università di Bologna e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli destinate a trasformare l’area in un parco archeologico tra i più prestigiosi del Mediterraneo. Il villaggio venne fondato in posizione strategica su un piccolo promontorio roccioso delimitato a nord e a sud da due distinte insenature sfruttate presumibilmente come punti di approdo, al riparo dei venti dominanti. Il promontorio permetteva una difesa naturale del luogo con i versanti verso mare ripidi e scoscesi, mentre quello verso terra sul lato orientale, più esposto e privo di protezione naturale, venne circondato dalla poderosa fortificazione (il cd. Muro alto) di eccezionali dimensioni (lungh. m 200, largh. m10, alt. max. conservata m8).

 

LAGO DI VENERE

Il Lago di Venere a Pantelleria è ciò che resta di un antico cono vulcanico alimentato da sorgenti termali e dalle piogge. Il livello delle sue acque è di 2 metri s.l.m.con una profondità massima di circa 12 metri e una vasta area del lato Sud  poca profonda è di 50cm circa con un fondo di depositi alluvionali . Vi sono tre sorgenti termali  con temperature che vanno dai 35°C ai 58°C. I fanghi presenti nell’argine del lato Sud-Sud-Ovest sono ricchi di potassio,sodio e zolfo ed altri minerali e sono usati come fanghi di bellezza dai numerosi bagnanti che utilizzano il lago come luogo protetto dai venti e di facile accesso anche ai bambini. Le sue sponde lacustri sono insediate da Schoenoplectus litoralis subsp.thermalis (unica stazione europea) e dal Cyperus laevigatus subsp.laevigatus. Ai margini della strada in terra battuta che percorre la circonferenza vive una specie endemica dell’isola di Pantelleria il Limonium secundirameum, altre piante come il Plantago macrorrhiza , grandi cespugli di lentisco e altre specie erbacee.L’area che circonda il lago è zona protetta ed è tutt’oggi stazione momentanea di numerosissime specie di uccelli (soprattutto quelli acquatici), che migrano dall’Europa all’Africa e viceversa e trovano un’oasi  adatta alla sosta  per lungo tempo (zona ideale per Birdwatching ). Sin dall’antichità ad iniziare dalla preistoria  il lago ha un’attrattiva per la sua unicità tanto che vi edificarono un luogo di culto, rinvenuto dall’archeologo Paolo Orsi nel 1895 . Nel 2001 gli archeologi dell’Università di Bologna iniziano gli scavi portando alla luce i resti di un tempio lacustre che ha quattro fasi di edificazioni che parte già dal Tardo Bronzo sino al periodo romano imperiale. Il lago può essere considerato il luogo più rappresentativo di Pantelleria perché unisce alla sua caratteristica naturalistica anche l’indubbia bellezza  del paesaggio  che lo circonda, che si riflette nelle sue acque tanto da definirlo Specchio di Venere.

 

SCAURI

Un grande sito archeologico è costituito dall’insediamento tardo-romano di Scauri: questo luogo era abitato già nel III sec. d. C., ma solo nel V sec. divenne uno dei massimi centri produttivi e commerciali del Mediterraneo. Nei fondali del porto è stato trovato un relitto navale con numerosi oggetti in ceramica, a testimonianza della forte attività produttiva e commerciale della pregiata ceramica da fuoco, mentre sulla costa è stato riportato alla luce tutto un intero villaggio di pescatori, fatto di abitazioni e strade abbarbicato sul terrazzamento del luogo.

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