
Il Museo Archeologico Regionale di Agrigento è intitolato alla memoria di Pietro Griffo, archeologo e Soprintendente ad Agrigento dal 1941 al 1968. La località scelta per il Museo, il poggio di San Nicola, ha un alto valore simbolico, in quanto al centro dell’area pubblica della città classica. L’edificio, progettato dall’architetto Franco Minissi e inaugurato nel 1967, ingloba in parte i resti di un monastero cistercense, annesso alla chiesa di San Nicola e risalente al XIV secolo. Le collezioni esposte provengono in parte dai fondi del Museo Civico agrigentino, da acquisizioni di collezioni private e, per la parte più consistente, dalle indagini archeologiche condotte fino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso dalla Soprintendenza di Agrigento.
L’allestimento museale si articola in 17 sale secondo un criterio topografico e cronologico. Due i percorsi espositivi: le prime 11 sale sono dedicate all’antica città di Akrágas/Agrigentum, le rimanenti 6 espongono i materiali provenienti dai siti più importanti del vasto territorio della Soprintendenza alle Antichità centro – meridionale di Agrigento, le cui competenze si sono estese, per un lungo periodo, anche alle province di Caltanissetta e di Enna.
Oltre ad essere una delle più importanti istituzioni museali esistenti al mondo, tappa irrinunciabile per il visitatore che voglia comprendere a pieno la storia della Valle dei Templi, oggi, il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” rappresenta anche un vivace luogo di cultura, animato da frequenti mostre temporanee, concerti ed attività didattico-educative.